Anche se la tavola è incompleta e solo alcune parti del volto appaiono accuratamente dipinte nel tipico stile leonardesco, a prima vista l’attribuzione non dovrebbe lasciare dubbi. Spesso, tuttavia, la critica non ha mostrato un adeguato interesse per questo ritratto, descritto già nel 1627 nell’inventario gonzaghesco: “…Una testa di donna con i capelli spettinati, uno schizzo… l’opera di Leonardo da Vinci”.
La voce autentica l’opera ma la sua data è ancora da stabilire. Non sappiamo se si tratti di un’opera giovanile o di un’opera matura, come potrebbe essere suggerito dal classicismo che Leonardo aveva appreso durante i suoi viaggi a Roma.
Nella prima decade del 1500, Leonardo rivisitò alcuni dei suoi esperimenti giovanili e li riprodusse aggiungendo più volume. Così, se vediamo La Scapigliata da questa prospettiva, con l’angolo del viso leggermente inclinato a destra, ci sono analogie con i suoi studi per Leda. In ogni caso, si tratta di un volto bellissimo, con un’espressione intensa e intensa, con un sorriso interiore enigmatico che incarna l’aspetto androgino tipico di tutte le figure di Leonardo.